Argento a Miami: il sogno mondiale di Rinaldo Rossi e Federica Mundula

Una Selezione Senior Indipendente, una sfida contro i giganti americani e un successo che scrive la storia del Pickleball italiano.

Abbiamo incontrato Rinaldo Rossi e Federica Mundula, protagonisti della Selezione Indipendente Italiana che ha conquistato uno straordinario argento ai Mondiali di Pickleball a Miami, appena conclusi. Con loro abbiamo ripercorso il cammino che li ha portati a sfidare gli Stati Uniti sul palcoscenico più prestigioso, le emozioni vissute durante il torneo e lo stato di salute del movimento italiano in continua crescita.

Come è iniziato tutto?

Rinaldo: “Nel 2022 abbiamo iniziato a giocare le prime partite in un circolo di Roma, più per divertimento che per altro. Poi la passione è esplosa. Il Pickleball in Italia era ancora poco conosciuto, ma città come Milano, Bologna e Roma hanno cominciato ad aprirsi a questo sport e ci siamo buttati con tutto l’entusiasmo che avevamo. Abbiamo da subito capito che, per crescere, dovevamo confrontarci con i migliori. Così sono arrivate le prime trasferte internazionali: Belgio, Inghilterra, Spagna. Dal punto di vista tecnico, siamo stati aiutati molto dal nostro background tennistico, ma nel Pickleball la vera differenza la fanno soprattutto la strategia e l’impegno costante.”

Federica: “I primi successi e le prime medaglie conquistate a Bratislava e in Inghilterra ci hanno dato fiducia. Poi è arrivata l’esperienza di Dubai dove abbiamo ottenuto i successi nelle categorie Over 35 e Over 50.”

Rinaldo: “Quest’anno è arrivata la convocazione in Nazionale, le medaglie d’argento in doppio maschile e doppio misto con Federica nel pre europeo e il bronzo a squadre con l’Italia. E poi la pazza idea di partecipare ai Mondiali di Miami.”

È stata un’avventura mondiale completamente indipendente.

Rinaldo: “La Federazione non appoggiava la spedizione della categoria Senior Over 50, quindi abbiamo deciso di organizzarci e partire da soli. Ci siamo iscritti come Team Independent Athletes e, una volta arrivati a Miami, ci siamo sentiti come a casa: tantissimi italiani sugli spalti e un’atmosfera incredibile. C’erano 68 delegazioni da tutto il mondo, in un contesto degno di un grande evento. Abbiamo giocato dieci ore al giorno, battendo Australia, Costa Rica, Vietnam, Brasile e Portorico prima di arrenderci solo in finale agli Stati Uniti, che rappresentano il Dream Team del Pickleball.”

Quale è stato il momento in cui avete capito che potevate giocarvela fino in fondo?

Federica: “La svolta è stata la vittoria contro l’Australia nel girone. Erano tra i favoriti e lì abbiamo capito che potevamo davvero arrivare in fondo. Con quella partita abbiamo preso consapevolezza della nostra forza. Poi contro il Brasile abbiamo vissuto un match epico: 27-25 al tie-break, con cinque match point annullati. In semifinale abbiamo battuto la coppia campione del mondo Over 50, e quel successo ci ha spalancato le porte della finale.”

La vostra intesa in campo è praticamente perfetta.

Rinaldo: “Il Pickleball in doppio è come una partita a scacchi: devi cambiare strategia in corsa, saper leggere gli avversari e restare lucido nei momenti chiave. Io e Federica giochiamo insieme da tanto tempo, ci conosciamo bene e sappiamo che ogni partita è diversa: serve adattamento, concentrazione e fiducia reciproca.”

Federica: “A volte bastano pochi minuti di calo per perdere ritmo o concentrazione. In quei momenti serve compattezza e capacità di reagire insieme. È un gioco molto mentale, oltre che tecnico. Lavoriamo insieme molto su questo aspetto.”

Cosa serve al movimento italiano per colmare il gap con le nazioni più strutturate?

Rinaldo: “In Italia il movimento sta crescendo, ma siamo ancora pochi a poterci allenare con costanza a livello internazionale. Chi sta a Roma, chi a Milano, chi a Torino o Brescia. Ci manca la possibilità di allenarci insieme con continuità.”

Federica: “Noi abbiamo scelto di giocare pochi tornei in Italia e tanti all’estero: è lì che impari davvero. Gli avversari stranieri hanno più esperienza e affrontarli ti fa crescere molto più rapidamente.”

Prossimi appuntamenti?

Federica: “Adesso abbiamo in programma di chiudere bene l’anno con gli impegni di Bologna, Milano e Siena. Poi inizieremo il 2026 con un importante torneo in Egitto. Ogni competizione sarà una nuova occasione per crescere.”

Grazie Rinaldo e Federica! Il prossimo appuntamento è per farci scoprire tutte le caratteristiche e il potenziale della nuova serie Black Ace.
Ci vediamo presto in campo!